I dolci e cari ricordi di Luigi prendono vita. Immersi in un passato remoto, di cui non è rimasto nulla se non la bellezza dei luoghi, questi frammenti di vita ci restituiscono immagini evocative e altamente poetiche. Luigi narra di se stesso e del ruolo di maestro che ha ricoperto a Rapegna, un borgo abitato da gente semplice e dal cuore grande, che lo ha trasportato in un mondo di tenera malinconia e desiderio. L’accoglienza e la premura di Rosa, Gregorio e don Giacinto, figure splendide e indimenticabili, offrono a Luigi il calore e l’intimità di un nucleo familiare che, in realtà, non ha mai vissuto fino in fondo.
È proprio questa mancanza di un adeguato sostegno familiare a farlo sentire perennemente in bilico tra la razionalità austera e concreta di una vita orientata verso la realizzazione personale e l’innocenza e la semplicità di quelle anime meravigliose. Questo dualismo costituisce un tema potente, e Luigi riesce a ritrarre con delicatezza e assoluta chiarezza il conflitto interiore che lo tormenta in quei momenti. Il lirismo e la concretezza caratterizzano l’intero racconto, sostenuto da una scrittura fluida e ben ritmata, evocando nel lettore una sensazione di immensa nostalgia e contemplazione.
Storia di ieri, di Luigi Rossi.
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