In La madre, Alfonsina Rossi Brunori, affronta la complessità dell’esperienza della maternità attraverso un’analisi lucida e schietta. Le donne presenti in questo romanzo, pur provenendo da contesti storici diversi, condividono una certa dose di prostrazione, abbattimento e colpa di fronte all’idea della maternità o di una possibile gravidanza.
Il profondo cambiamento emotivo che le coinvolge è fortemente influenzato dal contesto sociale in cui vivono. Le aspettative culturali, le pressioni sociali e le relazioni interpersonali sono gli elementi principali responsabili degli atteggiamenti e del modo in cui la donna percepisce se stessa e il rapporto con la propria gravidanza.
Un romanzo declinato interamente al femminile, in cui la figura maschile spesso appare approssimativa e priva di spessore, e nel quale la coralità è funzionale all’assunzione di nuove consapevolezze. Perché se è vero che il racconto è incentrato sulla parabola di tre figure cardine, Eva, Stefania e Anita, è altrettanto vero che le dinamiche non sarebbero le stesse se esse non fossero affiancate da una costellazione di personaggi femminili a far loro da contraltare, nella veste di alleate o antagoniste.
Eva emerge come una figura complessa, ed è una delle protagoniste di questa storia così profonda e ricca di sfumature lessicali. Votata al sacrificio, vive la sua condizione di madre come un dono.
Stefania e Anita, invece, rappresentano due facce della stessa medaglia. Tra rimpianti, paure e sentimenti di colpa, vivono il senso della maternità in modo opposto.
Fluido e coinvolgente, il testo cattura l’attenzione del lettore permettendogli di immergersi nei pensieri delle singole protagoniste, e offre molteplici spunti di riflessione sull’esperienza unica e personale della maternità.
Con la prefazione di Silvia Scola, regista, scrittrice e sceneggiatrice, figlia del grande Ettore Scola.
Alfonsina Rossi Brunori, classe 1979. Vive i suoi primi vent’anni tra Montegallo, sito in provincia di Ascoli Piceno, e la provincia stessa. Conseguita la maturità classica si trasferisce a Roma, ove attualmente vive e lavora, per esigenze di studio.
Laureatasi in Economia delle Amministrazioni Pubbliche ed Istituzioni Internazionali, svolge per necessità la professione di Top Mangement Assistant in ambito bancario, prima per Banca Mediolanum SPA e poi per Fideuram SPA, sedi romane. Tale attività, certamente conforme con gli studi svolti, è tuttavia meno affine alla sua indole artistica.
Naturalmente vocata alla scrittura, Alfonsina, infatti, ha sempre dato la priorità agli aspetti pratici della vita, reprimendo quell’innata predisposizione che viene ad emergere con forza dirompente nel momento in cui ella si imbatte in un evento traumatico che la tocca nel profondo e necessita di trovare espressione.
Nel 2022, Alfonsina pubblica la sua prima opera dal titolo “Frufrù nulla è perduto”, avvalendosi del Self Publishing di KDP Amazon. Il testo, nella scrittura del quale l’Autrice si cimenta, non è altro che un diario-cronaca dell’esperienza vissuta a seguito del sisma che ha flagellato il centro Italia nel 2016. In seconda battuta esso viene strutturato in una sorta di romanzo di formazione.
La sincerità della scrittura di getto si respira in ogni singola pagina del libro, una genuinità che la neoscrittrice ha volutamente scelto di mantenere, facendone la sua cifra stilistica.
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