Nel 1976 un giovane Cesare Bornazzini, figlio del titolare della farmacia di Codigoro, conseguita la laurea in Farmacia e destinato a ricalcare le orme paterne, lascia la Bassa ferrarese per raggiungere Roma, inseguendo il sogno di fare Cinema. Inizia come assistente volontario alla regia con Carlo Di Palma, poi la prima busta paga da Segretario di edizione con Pupi Avati, infine il culmine della carriera come soggettista e sceneggiatore, sempre facendo il pendolare tra la capitale e il suo paese, indossando e togliendo il camice bianco, entrando e uscendo dal banco sicuro della farmacia di famiglia. Nel corso degli anni “rischia” più volte di esordire come regista ma il frutto proibito è davvero molto alto; Cesare però non si scoraggia, raccoglie con ottimismo le conquiste ottenute, ironizza sui propri insuccessi, si accontenta di una carriera modesta, dietro le quinte, che gli permette, nel tempo, di seguire “dall’interno” la trasformazione di quel Cinema che sempre lo ha affascinato.
Per fare Gauguin è il racconto di una passione inesauribile, un esilarante viaggio negli anni d’oro della “settima arte” che a Roma trovava il suo Monte Olimpo.
Cesare Bornazzini è nato a Cicerale Cilento il 14 febbraio 1945. Laureato in Farmacia e farmacista, dal 1976 ha cominciato a occuparsi di Cinema, prima come segretario di edizione, poi come soggettista e sceneggiatore. Per Istituto Luce e Difilm ha scritto i testi di una serie di documentari (“Mare Nostrum il Videoportolano”), per PUNTOEFFE (una rivista di settore), ha ideato e curato per alcuni anni la rubrica “Farmacinema”.
Per fare Gauguin è la sua prima pubblicazione.
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