Ci sono storie che passano di voce in voce e così riescono ad attraversare il tempo, custodite come tesori nella memoria di generazione in generazione. In questo modo si tramandano tradizioni, usanze, ma anche sogni, preghiere e speranze senza tempo. In questo racconto si narra la pratica della “Compagnia” verso il Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso d’Italia, partendo da Bucchianico, un piccolo paese nato intorno all’anno Mille grazie a due personaggi di origini longobarde e inserito poi nella signoria di Tieti, l’attuale Chieti.
Negli anni Quaranta anche Emilia, nonna dell’autrice, partecipò alla “Compagnia” assieme alle cognate malate Adelina e Concetta. Con la preghiera e la devozione a San Gabriele si chiedeva la guarigione delle due donne e così si misero in viaggio a piedi per alcuni giorni con un carro trainato da due asini. Cosa resta oggi in Abruzzo della devozione a San Gabriele e della pratica della Compagnia? San Gabriele è patrono d’Abruzzo e dei giovani ed è molto venerato e chi vede esaudita una sua preghiera ancora oggi come ringraziamento si reca a piedi fino al Santuario.
Luisa Di Labio è nata a Guardiagrele (CH) nel 1973 e vive a Chieti. Esperta di ricamo e merletto a tombolo, micologa, frequenta le montagne del Gran Sasso e della Laga.
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