Nella piccola frazione di Bibano, in provincia di Treviso, in una casa colonica del rione chiamato Biorca, nasce Antonietta, ottava di undici figli. La bambina cresce in un grande clan composto da nonni, cugini, zii. Un incidente familiare che le farà perdere un occhio la segnerà sin da piccola, ma una vita straordinaria la attende, fatta di viaggi, incontri e seconde possibilità. L’autore si cimenta nel racconto di un’esistenza fuori dal comune, che vale la pena di raccontare. Con maestria e grazia, si ripercorrono tutte le vicende fondamentali di una vita che pareva destinata a un’ordinaria invisibilità, ma che invece si riscatta grazie al coraggio, all’intelligenza, alla sensibilità e alla caparbietà di una donna che non ha mai smesso di guardare sempre oltre.
Giuseppe, Beppe, Mencacci nasce a Milano nel settembre del 1966, sotto il segno della Vergine in una semi campagna che ora è poco più, o poco meno, di un centro commerciale. Cresce in palazzoni dove ogni famiglia poteva contare su una manciata di figli e dove il proprio “gruppo”, numeroso quanto un gregge pascolante poco distante da casa, era spesso sorvegliato dagli occhi severi delle mamme alla finestra. Pur non essendo dotato di piedi alla Roberto Baggio e di una mente alla Ettore Majorana, senza perdersi d’animo, ha comunque giocato nei campetti di quartiere dove al posto dei pali c’erano due zaini o due maglioni e si è laureato al Politecnico di Milano.
Ha due grandi amori: Jacopo e Martina, la sua, meravigliosa, cartina di tornasole che il tempo, maledetto, sta marciando a passo spedito in un’unica direzione. Ha due grandi interessi che coltiva durante i fine settimana, il primo, e durante i viaggi di lavoro, il secondo: la pittura di quadri ad olio e la scrittura di romanzi.
Ad agosto del 2021 è uscito, su Amazon, il suo primo romanzo Una impercettibile smorfia e a giugno del 2022 il secondo L’inerzia del volano, due gialli che hanno per ingredienti l’amicizia, l’avventura e il viaggio.
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