Un’imponente silloge di forte impatto etico ed esistenzialista, dagli echi classici immersi a tratti nel dialetto sardo. È una raccolta poetica densa di spunti riflessivi sulla natura umana, sulla politica, sull’uomo in senso lato. Il conforto resta quello del creato in tono disincantato e perentorio. In particolare la bellezza spazia dalle Alpi – dalle altezze montuose, dalla piccola Stella alpina, Polare del Nord – fino agli amati angoli della Gallura e in particolare a Olbia, La Felice, che blandisce il cuore del poeta cantandone la sua idilliaca meraviglia tra dèi e una fede che si annida tra le spire del maestrale e dei venti che la vessano.
Giovanni Tali è nato a Olbia il 2 maggio 1935. È un ex Ufficiale di Polizia Tributaria. Ha svolto studi classici; fervente appassionato di letteratura classica italiana, ha sviluppato un complesso vocabolario gallurese-italiano di prossima pubblicazione.
Ha curato, con documentazione fotografica propria, un’appassionata ricerca della flora autoctona della Gallura (Sardegna) con nomenclatura gallurese, italiana e scientifica di ogni esemplare.
Appassionato bibliografo di testi delle più prestigiose case editrici italiane, numerati e intestati ad personam. Ama e difende dall’aggressione speculativa dell’umana avidità la sua meravigliosa Gallura, dove possiede, tramandata dagli avi, una piccola azienda agricola che per hobby amministra con amore.
Seguendo le gesta paterne (Giovanni Tali senior, alias Lu Bara, ovvero “il padrone”, poeta dialettale) scrive poesie anche in lingua italiana e in vernacolo dall’età di otto anni.
Nel mese di dicembre 2020, ha pubblicato, a cura della Albatros Il Filo, una raccolta di sue poesie in distribuzione dal mese di febbraio 2021.
Dopo aver girato parte del mondo e aver vissuto e operato a Roma, Varese, Como, Novara e Bolzano, attualmente vive e lavora a Olbia, la sua città natale.
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