Accontentarsi è una parola che la protagonista di questa storia autobiografica si sente ripetere più volte. Cresciuta a Licata, in Sicilia, si deve dar da fare insieme alla madre nei lavori quotidiani e la scuola secondo gli altri parenti non è “una cosa da donne”. È vero, la noia è lontana perché c’è tanto da fare – la raccolta dei frutti, mungere le caprette, innaffiare, pulire le stalle –, ma nel cuore della bambina che cresce in una famiglia numerosa, che ha già conosciuto dei grandi dolori, si annida il desiderio di un’altra vita, e soprattutto di un amore.
Il trasferimento prima a Ravenna, i corsi di avviamento professionale e poi i primi lavori nel settore turistico, dal mare alla montagna, segneranno la svolta nella vita di una donna capace di reinventarsi e di mettersi in gioco, nonostante la sua timidezza e quello sguardo all’ingiù, ovvero il rifiuto del corpo di riflettersi negli specchi.
Una storia di riscatto e di indipendenza, un esempio di vita vissuta fino in fondo senza cedere alla rassegnazione e allo status quo.
Graziella Bonfissuto è nata a Licata nel 1967. Vive a Preore, un piccolo paesino del Trentino. Costretta a rinunciare agli studi durante la scuola media, non ha mai abbandonato la sua passione per la scrittura, dando così sfogo a tutte le sue emozioni. Sposata dal 2007, ha una figlia di sedici anni e lavora come cameriera ai piani. Ha già pubblicato un primo libro di poesie.
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