Forse non tutti sanno che Stendhal ha scritto delle biografie su Haydn e Rossini oltre ad altri testi sulla musica. In questo pregevole saggio di Alessandro Cardinali, frutto di un lavoro certosino e di una passione combinata per la letteratura e la musica classica, viene ricostruita la storia del pensiero del grande scrittore francese sulla musica della sua epoca.
Dalla predilezione per la musica italiana alla teoria sull’influenza dei climi e dei caratteri sulla musica, dalla supremazia della voce umana sugli strumenti all’analogia tra la musica e l’amore. Probabilmente, come sostiene l’autore “molte pagine dei capolavori stendhaliani non sarebbero state scritte senza questa profonda sensibilità musicale e senza questo ascolto assiduo delle opere predilette”.
Affidandosi a molte citazioni tratte dai suoi libri sull’argomento Vita di Rossini in primis ‒, Cardinali individua i tratti salienti della sensibilità musicale di Stendhal, che considera la voce umana il miglior mezzo di espressione dei sentimenti, ma che non disprezza l’ascolto dei grandi maestri tedeschi, più orientati alla strumentazione e alla ricerca dell’armonia. Tuttavia, come suggerisce il titolo, è proprio in Rossini che l’autore francese individua il suo modello di musica prediletta, credibile tanto quanto i personaggi a cui ha dato vita nei suoi grandi romanzi.
Alessandro Cardinali è nato a Pesaro, dove vive tuttora, immerso tra il verde delle colline e l’azzurro del mare Adriatico. Si è laureato in Lettere Moderne all’Università di Bologna. Ha pubblicato, con il Gruppo Albatros Il Filo, la raccolta di novelle Da un’osteria all’altra (2022) e il libro di poesie Il cammino di un viandante (2023).
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