Nel 2008 la crisi finanziaria esplosa negli Stati Uniti si acuisce e nell’anno successivo assume caratteristiche globali, coinvolgendo diversi Paesi del mondo e le loro economie. Insieme alla crisi si esacerba il dibattito tra liberisti ed economisti post-keynesiani, che riprende argomenti di stampo novecentesco e che si credevano ormai superati: da una parte, quindi, ci sono coloro che sostengono che il ruolo dello Stato debba essere ridotto al minimo; dall’altra, coloro che ritengono che le crisi siano innestate proprio dall’estrema libertà del mercato.
Il magnifico inganno è un ricco approfondimento delle due correnti di pensiero e dei loro protagonisti/antagonisti, e che adopera il passato per raccontare non solo ciò che accade nel presente ma anche per provare a fare previsioni sul futuro.
Nicola Mario Ippoliti inizia gli studi universitari presso “La Sapienza”, di Roma, Facoltà di Economia e Commercio, dove è stato allievo di Federico Caffè prima e di Augusto Graziani poi. Dopo una lunga interruzione per motivi di lavoro prende la laurea magistrale in Economia Bancaria, Finanziaria e Assicurativa con lode e pubblicazione della tesi, presso l’Università degli Studi di Teramo.
Ex dirigente del settore agroindustriale, ora si occupa di attività in ambito sociale e sindacale.
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