Il lusinghiero favore con cui il pubblico ha accolto il nostro primo libro, Il Cavaliere del Bene, ci ha spinto a pubblicare questo nuovo racconto sulle avventure dei due ragazzi, Massimo e Ketty. In esso, i nostri piccoli eroi, nell’intento di aiutare il loro amico Simone, vittima di un brutto incidente, a recuperare l’uso delle gambe, si “teletrasportano” insieme a lui in una bellissima isola della Thailandia, utilizzando il magico teletrasportatore regalatogli da Babbo Natale. Sperano, infatti, che l’esposizione del loro amico alla salubrità e agli stimoli di quei luoghi meravigliosi possa contribuire, come in una sorta di training autogeno, a “risvegliare” i suoi neuroni addormentati. Ma il destino ha in serbo per loro ben altri stimoli, molto più potenti di quelli di una semplice gita turistica: si troveranno a dover affrontare una banda di pericolosi e spietati pirati e a navigare su di un antico veliero per ritornare a casa… Ma impareranno tante cose nuove e faranno anche nuove e importanti amicizie che arricchiranno le loro vite.
Si incontrarono in un luminoso pomeriggio di primavera a Roma, nel centro del mondo: ai Fori Imperiali, un luogo magico, dove ti “sovvien l’eterno”. E s’innamorarono. Lei, Lyudmyla, nata in Azerbaigian, sulle aride coste del mar Caspio, e cresciuta in Ucraina, quando questo paese era ancora parte integrante dell’URSS. Già da bambina fa inenarrabili sacrifici per conciliare la scuola con gli allenamenti in piscina. Come rifugio dalla rigida educazione vetero-comunista, nel poco tempo libero, alimenta la sua fantasia con la lettura dei racconti e delle fiabe di Puškin, il suo autore preferito. Studi superiori in educazione fisica, nuotatrice nella squadra nazionale dell’URSS e poi allenatrice. Finalmente, dopo la caduta dell’URSS, lascia l’Ucraina e corona il suo sogno di vedere il mondo. Lui, Mario, nato a Napoli, in una famiglia borghese, ragazzo un po’ scapestrato, ma impregnato dell’antica cultura della sua città. Studi classici, appassionato di storia, di letteratura antica e di arte. Poi, la sua insaziabile curiosità lo spinge a dedicarsi alla Fisica, il primo germoglio della filosofia e della scienza occidentali. Aviatore per lavoro e marinaio per passione. Due mondi all’apparenza troppo diversi. Ma, come ci insegna la storia (e anche la biologia!), la diversità è feconda, l’uniformità è sterile: l’esuberante immaginazione e la voglia di raccontare di Lyudmyla hanno incontrato la cultura e il vissuto di Mario, generando un fertile connubio di vita e letterario.
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