Sogni e castelli di carta, di Riccardo Capua, è una raccolta di poesie che già dal titolo ci proietta in un mondo etereo, in cui la parola può adagiare leggera la sua consistenza senza perderne l’importante intensità, anzi, arricchendosi ulteriormente di significati nascosti e accostamenti vividi. Quello che colpisce subito, è una forte capacità immaginativa, che si associa a quella poetica, poiché Riccardo Capua sembra riuscire ad abbinare ad alcuni luoghi reali la loro vita parallela, ossia quella che realmente è stata vissuta in determinati luoghi e che acquista un significato nuovo. Il lettore, infatti, può così esplorare un’esperienza non solo vissuta ma perfino – in un certo qual modo – già rielaborata – dal tempo, dal cuore, dal pensiero… – regalando un’esperienza di lettura che va oltre, poiché la si vive attraverso più piani emozionali.
«… eppure sognare mi veniva facile
in burla a un destino dispettoso e bugiardo
che si divertiva a prendermi in giro
io, per sempre, lo zimbello della vita…»
Lo zimbello della vita
Riccardo Capua è laureato in Legge, avvocato a Milano per diversi anni, attualmente è impegnato nella sua attività di imprenditore agricolo nella Maremma Toscana. Vive a Roma con la moglie e la figlia. Per la Gangemi Editore ha pubblicato le sillogi Il Naufrago zen nel 2017 e Il bar è aperto nel 2019. Per la Albatros Il Filo ha pubblicato nel 2021 la silloge Venditore di fumo, entrata tra i sei finalisti del Premio Internazionale Città di Arona, 2022.
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