La sua mente agiva come lo scomposto movimento di una tenda che, con i suoi lembi slabbrati, si interponeva tra i ricordi evocati alternando luci e ombre.
I ricordi…
I ricordi sono pagine che la vita accumula e consegna ad ognuno. A suo piacimento la memoria li rievoca percorrendo strade invisibili, nascoste. E Francesca, una madre d’altri tempi arrivata al capolinea della sua vita, li riattraversa, quasi a dar conto di un vissuto. Il suo vissuto è fatto di amore totale e di dedizione, di dolore e di cura, e tuttavia i retaggi culturali ed epocali ereditati hanno reso le pagine sparse della sua memoria un filo che snoda la difficoltà di manifestare attraverso il calore della gestualità i propri sentimenti e le emozioni.
Ma l’osservanza del riserbo in cui gli otto figli di Francesca sono cresciuti, più che ingenerare asperità e barriere, produce appartenenza. È risaputo, infatti, che per i figli la casa materna è pavimento ed orizzonte, abito e abitudine, soprattutto se qualcuno, come fa Francesca, lascia per loro una chiave nella toppa.
Antonietta Notarangelo, in Pagine sparse, intrecciando voci che dialogano da lontano, che riflettono, che narrano, crea uno splendido affresco della complessa figura materna e del ruolo psicopedagogico che riveste.
Antonietta Notarangelo vive a Modena. Insegnante di Italiano e Storia nelle Scuole Medie Superiori, si è occupata di formazione e aggiornamento del personale docente. È coautrice dei volumi Letteratura e cinema raccontano l’emigrazione; La storia sulle spalle.
Ha lavorato a progetti sperimentali su tematiche interculturali e di Storia locale.
Ha ideato mostre e percorsi di lettura pubblica con inconsueti tagli interpretativi.
Relatrice in convegni e giornate seminariali, si è occupata di Shoah e di Primo Levi, di don Milani, di fonti letterarie nella storia, di Arte contemporanea.
Attualmente collabora con l’Archivio Storico Diocesano di Modena.
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