200 Sigarette è la storia di una famiglia americana, disfunzionale, ambientata nei giorni della crisi finanziaria del 2008. Dross Gussman, trader rampante di Wall Street, nonché ultimo di sette gemelli, si trova nel bel mezzo di un ciclone lavorativo proprio quando il padre/padrone convoca i figli nel New Mexico per rivelare loro di un tumore ai polmoni. Necessita di un trapianto urgente e i sette gemelli sono i suoi donatori ideali. Da quel momento in poi, Dross proverà a tenere insieme la sua lussuosa vita newyorkese, mentre i legami di sangue lo richiamano verso il passato della provincia che credeva di essersi gettato alle spalle. Riscoprirà l’unione indissolubile con una sorella problematica e un’insospettabile voglia di ricominciare in mezzo a un mondo cristallizzato di cui ha intravisto le crepe.
John Lennon diceva che “la vita è ciò che ti succede mentre sei intento a fare altri piani”. Dross ne è la prova romanzata. Un libro “on the road” che è anche un inno all’America, all’amore fraterno e alla serendipity; un augurio sussurrato a quelle camere di specchi che sono le nostre famiglie, dove gli spazi emotivi sono spesso troppo ravvicinati per cogliere le identità e i sogni di ognuno, ma da cui basta allontanarsi quel tanto per rimettere ogni tassello al posto giusto.
Chiara Zanini è nata all’ombra della “Madunina” in una casa in cui il nonno materno era cinese, la nonna bolognese e il resto della famiglia milanese d.o.c. Si laurea in Legge per far felice papà, diventa giornalista sportiva per far felice se stessa. Il 6 giugno 2000 è alle sue Prime Finali NBA, da corrispondente, la sua seconda data di nascita, il Bing Bang della sua esistenza professionale e non. Impara a scrivere articoli che meritino di essere pubblicati, impara a bere vodka martini a pranzo e a reggerli fino a notte fonda. Impara cos’è il successo con un libro su Allen Iverson che fa il tutto esaurito sulle mensole delle Feltrinelli per tre volte di fila: Cinque Piedi e un funerale. Fonda, dirige e pubblica Str8B, rivista indipendente sugli sport americani che arriva fino alle mensole delle Messaggerie Musicali. Dopo 13 anni di gratificazioni all’estero ha un’ultima cosa da imparare: il fallimento. Torna in Italia, deve chiudere la sua rivista, mentre la prima fatica letteraria viene rifiutata da tutte le più grandi case editrici. Insegna scrittura creativa, conduce due trasmissioni per Radio108, dà vita al 1° concorso letterario italiano interamente social: Breve Storia Felice. Intanto le dita continuano a picchiare sulla tastiera. Sta lavorando a una pièce teatrale in memoria di una sua amica, a un altro romanzo più ambizioso del primo e a una serie televisiva che riunisca nuovamente gli italiani all’ora di cena e li faccia stare bene quanto un’Italia-Germania 2006.
Perché scrivere è evocare qualcosa che si è già vissuto, o si è già sognato, o che si vivrà…
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