Siamo a marzo 2020 ed è tempo di lockdown. Le vite ordinarie di tutti vengono sospese e inizia un periodo diverso. Il giovane insegnante che dà voce a questa serie di racconti decide di trascorrere questo tempo isolato dal resto del mondo in montagna, accompagnato solo da un pupazzo di lana, ultimo lavoro all’uncinetto dell’amatissima nonna materna, scomparsa qualche mese prima.
Tra storie di amori e tradimenti, sensi di colpa e diversità, demitizzazione delle storie disneyane in chiave grottesca e atti di fede religiosa, Sillabari moderni, con uno stile asciutto, efficace e talvolta ironico, mette in scena una galleria di personaggi interessanti, desiderosi di andare oltre sé stessi e di non nascondere più i loro sentimenti e vissuti. Un’opera capace anche di far riflettere su temi delicati che chiamano in causa la nostra sensibilità e il nostro modo di affrontare le sfide della società odierna.
Francesco Bia è nato a Putignano nel 1986 ed è cresciuto a Gioia del Colle (BA). Attualmente vive a Castelfranco Veneto (TV), insegnante di lettere in un istituto tecnico e giornalista pubblicista, già redattore di “BuoneNotizie.it” e altri settimanali, collabora con il giornale online “CSR Stars”. Autore del saggio Goffredo Parise e il cinema (Robin 2020), delle sillogi poetiche Akundan. Il treno dell’orizzonte (Pluriversum 2020) e Akundan. Un vicolo luminoso (Pluriversum 2023), e altri testi di cui ha ricevuto importanti consensi nei vari concorsi letterari nazionali e internazionali a cui ha partecipato. Nel 2015 a Gioia del Colle ha ideato e realizzato una mostra poetico-artistica itinerante dal titolo “L’alba dei sensi”. Dal 2015 al 2018 è stato volontario presso il PIME di Trentola Ducenta (CE) dove è partito in missione in Thailandia (2016) e Costa D’Avorio (2017), dedicandosi all’assistenza generale e animazione missionaria in villaggi, centri educativi, ospedali e carceri.
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