In questa raccolta di componimenti di Sergio Sinibaldi si scorge un senso di solitudine, di angoscia, di inquietudine di fronte all’esistenza e al suo inevitabile esito tragico, caratterizzato dall’esaurirsi di ciascuna avventura umana con la morte, nonostante il quale si continua a vivere una vita, cercando disperatamente un senso. Queste liriche, grazie alla loro potenza, sono in grado di generare nel lettore sentimenti anche contrastanti ma sempre sinceri, intensi e profondi.
Sergio Sinibaldi, compositore e poeta, è nato a Roma il 6 maggio del 1930. Da subito attratto dal mondo del teatro e del cinema, ha studiato pianoforte e composizione e nel 1950 è entrato a far parte della grande famiglia RAI, diventando organizzatore generale nella produzione di programmi e documentari per RAI Tre. Grazie al suo lavoro ha viaggiato in tutto il mondo e da ogni luogo visitato ha ricevuto forti suggestioni tradotte ora in musica ora in poesia, connotate da una vena intimistica sempre divisa tra sogno e realtà, vita e morte, dolore e gioia, certezza e dubbio.
Nel 1980 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie dal titolo Liriche dell’assurdo (Umberto Nicoli editore, 1980). Ha composto diverse opere per pianoforte ispirate al neoromanticismo, e opere da camera per voci, pianoforte e strumenti elettronici, di cui ha composto anche i testi, curato regia e registrazione (Humana Carmina. Opera da sala. Roma 2012; Aurora tradita. Opera da camera. Roma 2014).
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