Da molti mesi Francesco vive il dolore più grande che un padre possa provare: la perdita del proprio bambino a causa di una malattia. Francesco si è perso dopo la morte del suo piccolo Matteo divenendo “un uomo senza vita”, caduto fuori dal tempo e da tutto ciò che aveva costruito con Alice, madre del suo bambino. Alice, la donna amata, da cui si è allontanato costretto da un evento che ha stravolto le loro vite. Convive con il malessere fisico e psichico, tra l’apatia e il desiderio di solitudine, estraneo al mondo e a tutto ciò che lo rappresenta. Francesco vive con la costante paura di dimenticarlo. La perdita del suo bambino e di Alice lo spinge a intraprendere un faticoso percorso emotivo a ritroso, rivivendo ciò che è accaduto. Un lavoro psicologico di “bonifica” dai detriti che il dolore per una morte ingiusta e prematura ha depositato nel suo animo. Un paesino ligure affacciato sul mare, la ruvidità di Roberto unita alla sua profonda umanità, la presenza discreta di Caterina e l’amore salvifico di Alice lo accompagnano nella rielaborazione del lutto permettendogli di ritrovare sé stesso, la donna amata e il legame con il suo bambino sopravvissuto all’oblio nonostante la morte.
Emanuele Basile ci racconta una storia struggente ma piena di speranza: quella di Francesco che torna a pensare al suo bambino non come “colui che è stato” ma come “colui che continua ad essere” una presenza importante della sua biografia. “Chi muore non muore per sempre”.
Emanuele Basile (Palermo 1962) vive dal 1970 a Como, dove svolge la professione di psicologo-psicoterapeuta. Nella sua attività professionale opera in diversi contesti clinici e di ricerca occupandosi di disabilità congenite o acquisite, cure palliative e disturbi psicopatologici in età evolutiva e adulta. Nel romanzo Una fiaba prima di dormire, per la prima volta, traduce in narrativa le vicende umane delle persone incontrate nel suo lavoro. Con sguardo attento e intenso, mette in luce i risvolti emotivi e psicologici che sempre accompagnano le esperienze di vita.
Anna Puricelli –
In queste pagine ho trovato la crudezza della vita per la perdita traumatica di un figlio, la bellezza interiore di Francesco e la forza dell’amore. Un libro da leggere tutto d’un fiato. Un libro che emoziona.