Con La parola fine Alessandro Annulli ci regala un’opera veramente sorprendente. Abituati, purtroppo di frequente, a scritti privi di un vero piglio letterario, con il suo terzo romanzo l’autore riesce in uno dei compiti più difficili dello scrittore: sorprendere il lettore, perché in quest’opera tutta da scoprire le pagine scorrono rapide ma intense, e quando sembra che tutto sia chiaro ecco che la realtà (o la finzione?) dei fatti narrati sconvolge le aspettative create. Un’anticipazione della trama? Sarebbe riduttiva, piuttosto un invito alla lettura: quanto siete disposti a rischiare di scoprire che immaginazione e realtà possono coesistere nella vita quotidiana? Qualsiasi sia la posta, la lettura la vale veramente!
Alessandro Annulli è nato il 9 agosto del 1958 a Roma, dove vive da sempre. Laureato in Chimica, da oltre vent’anni lavora nel settore informatico, come dipendente di aziende che si occupano dell’informatizzazione della pubblica amministrazione. Nel 2007 ha pubblicato il romanzo La seconda casa a destra (Il Filo) che, giunto alla sesta ristampa, ha ottenuto i seguenti riconoscimenti: finalista al Premio “Mario Pannunzio” (2007); menzione d’onore al Premio “Maestrale – San Marco – Marengo d’Oro” (2007); segnalazione al Premio “García Lorca” (2007); opera selezionata e premio speciale “Memorial Vito Acquafredda” al Premio “AlberoAndronico” (2007); secondo posto al Premio “Il Litorale” (2008); secondo posto al Premio “Città di Cava de’ Tirreni” (2008). Nel 2009 è stato pubblicato, sempre dal Filo Editore, il suo secondo romanzo dal titolo Due ali nel buio che, giunto alla terza ristampa, ha ottenuto i seguenti riconoscimenti: targa al Premio “Città di Cava de’ Tirreni” (2010); opera selezionata e premio speciale “Memorial Vito Acquafredda” al Premio “AlberoAndronico” (2010). La parola fine è il suo terzo romanzo edito, che ha vinto il primo premio al concorso “Il Litorale di Massa Marittima 2013”.
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