1860, Giovanni Cesareo di Borbone, nonostante la sua discendenza, decide di schierarsi con l’esercito Sabaudo, diventandone uno dei più importanti e valorosi ufficiali. Quando, però, stabilisce di rientrare a casa, nella sua bella Sicilia, il suo più caro amico lo pugnala alle spalle, facendolo arrestare come disertore.
Gli eventi precipitano e la famiglia di Giovanni è costretta ad abbandonare la casa e l’isola, per fuggire a Napoli: Annarella, sua moglie, e le due figlie, Lucia e Partenope, si rifugiano in una dimora storica, nascondendosi nell’attesa e nella speranza che la situazione si calmi. La giovane Partenope è affascinata, quasi rapita dalla città, così come sarà rapita dagli occhi di Carmine, figlio di uno dei più spietati boss della zona, in una storia d’amore tanto travolgente quanto impossibile. Ma Partenope non sa ancora che questo sarà solo il primo passo della nuova vita che l’aspetta, perigliosa, infida e terribile, ma piena di coraggio, una vita che farà di lei la madonna brigantessa e la renderà famosa in tutta l’Italia unita.
Francesco Lutri nasce a Piedimonte Matese, provincia di Caserta, nel 1996. Dopo la laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”, si cimenta nella recitazione, nel doppiaggio e nella regia cinematografica. Contemporaneamente coltiva la sua passione per la scrittura, con la sua prima opera, la trilogia di Partenope, come frutto del suo amore per il mare e come omaggio alle sue amatissime origini siculo-napoletane.
Michele –
Bellissima avventura! Libro consigliatissimo!
Ho concluso il mio viaggio in compagnia di Partenope, principessa borbonica sradicata dalla Sicilia e destinata, una volta approdata a Napoli, a compiere e subire imprese efferate. È l’estate del 1860, lo sbarco dei Mille è avvenuto da pochi mesi. Garibaldi e i suoi si sono ora spostati in Calabria, per un combattimento il cui esito indurrà Francesco II a rifugiarsi a Gaeta. In tale contesto trae l’abbrivio la saga ideata da Francesco Lutri, i cui tratti caratteristici e più avvincenti sono proprio l’efferatezza, la drammaticità e il realismo più crudi oltre alla grande dinamicità. L’intreccio si sviluppa infatti attraverso delle scene d’azione (operazioni militari, scontri, spargimenti di sangue) il cui ritmo, unito allo stile dei dialoghi, rimanda alle sequenze del grande cinema hollywoodiano, pur tuttavia restituendo l’immagine di un’atmosfera autentica e credibile, nutrita dall’impiego consapevole dei dialetti e dalle descrizioni garbate e fedeli dei luoghi. Non soltanto romanzo storico ma di formazione, la saga di Partenope conduce il lettore attraverso un’evoluzione sorprendente della sua protagonista, che racchiude in sé i tratti dell’eroe e dell’antieroe, della vittima e del carnefice, di colei che si ritrova a far parte di dinamiche violente e impara ad adattarvisi diventando anche più bestiale, pur di sopravvivere e ritrovare la libertà. Combattuta, arrabbiata eppur mai rassegnata. Vivido oltre che ingegnoso è il momento in cui il suo volto diventa simbolo. Sarà difficile dimenticarsi di una condottiera così. È la lettura ideale per chi ha già amato Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa e il recente successo di Stefania Auci, I Leoni di Sicilia. Dal principe di Salina, ai Florio, a Partenope, ho fatto dei viaggi magnifici, tutti diversi, in un’epoca determinante quanto controversa per la storia del nostro Paese.
Maria Domenica –
Partenope la brigantessa trilogia
Bravo!!! Trilogia affascinante che trasmette emozioni. AVVINCENTE! Descrive in maniera impeccabile luoghi e stati d’animo dei personaggi. Inoltre, il racconto è così preciso, ricco di dettagli che consente al lettore di proiettarsi nella scena. Affascinante anche la connessione tra territori campani ed il brigantaggio. La descrizione del rapporto con Marinella ed i dialoghi tra le due, “sorelle di vita”. Il ritrovamento e la morte del padre. Il fatto che si segna le guance di sangue per portare con sé un ricordo del genitore. Il disprezzo di Partenope nei confronti dei Savoia ed il coraggio ma anche la ferocia nel difendersi contro il nemico. Poi, Roccofino, luogo immaginario che riconduce all’esiste Roccamonfina. Da ciò ho colto un parallelismo tra Partenope e la brigantessa Michelina Di Cesare (che adoro), che ha operato nella zona di Mignano. I richiami storici (Carmine Crocco) azzeccatissimi. Il finale non me lo aspettavo, Tommaso mi ha meravigliato in senso positivo. Ma non voglio “spoilerare”. Non è facile inventare una storia ed incasellarla in un contesto storico così pregno di eventi e lontano dai giorni nostri. Potrebbe diventare un film a puntate oppure fumetto… PS aspetto di leggere il prosieguo oppure un’altra storia. BRAVO, BRAVO…Francesco Lutri Maria Domenica
Adry –
Assolutamente da leggere
Pensavo fosse il solito racconto sul brigantaggio e invece con una narrazione coinvolgente , con il suo modo di rappresentare le emozioni i paesaggi le azioni, l’autore è riuscito a catturare la mia attenzione e a farmi desiderare di conoscerne sempre di più su quelle vicende. Da apprezzare inoltre la scrittura scorrevole fluida seppure carica di particolari nella descrizione. Assolutamente da leggere