In seguito alla morte di Re Bastian, avvenuta in circostanze misteriose, il trono della Contea di Linghar, una delle cinque che formano il Reame di Liuto, è passato al figlio Lein. Il nuovo sovrano, coadiuvato dalla fidatissima consigliera Hopi, prosegue sul solco del saggio operato del padre, assicurando al regno una forma di governo che garantisce dignità e benessere ad ogni cittadino. Lein è sempre pronto a prodigarsi per il bene collettivo e per aiutare i più sfortunati, e quando in seguito a una rischiosa spedizione la stessa Hopi si ritrova in pericolo non esita a spendersi in prima persona per risolvere la situazione: ne scaturirà un inaspettato incontro con Amelyn, una strega dall’imprevedibile passato.
Questo romanzo gotico nasce con l’intento di far conoscere ai lettori il mondo celtico-norreno e di avvicinarli ai personaggi del folklore popolare, attraverso le vicissitudini dei personaggi e grazie al ricco glossario finale.
Jessica Belli è nata venerdì 13 aprile 1990. Vive nella media Val Brembana, in provincia di Bergamo, in una casa di legno circondata da boschi e creste innevate. È Perito Agrario e attualmente lavora con la madre nell’agriturismo di famiglia. Ama gli animali, i boschi, la musica metal, classica e celtica e le montagne in cui vive (Orobie). È appassionata di lingue straniere, geologia, filosofia, rally e libri! È atea, ma crede nella sacralità della Natura.
Oltre a Il silenzio della strega di Linghar, ha scritto anche Cronache di un mondo perduto e Il testamento di Ishka.
Marilyn –
Un viaggio inaspettato
Questo non è un classico fantasy, ma un romanzo gotico, quasi un thriller visti gli oscuri intrecci. È molto avvincente e la descrizione dei luoghi ti trasporta direttamente nel libro. È meraviglioso come sembra di far parte della storia… A tratti è molto introspettivo. Tocca diversi argomenti molto pesanti, con fluidità e delicatezza, senza mai sembrare ridondante o noioso. Vi affezionerete ai personaggi, soprattutto ai secondari. Lo stile dell’autrice è molto fluido e piacevole… Lo si legge davvero velocemente, nonostante il volume. La cosa più importante, a mio avviso, è il glossario finale in cui vengono spiegate, con tanto di fonti, le varie feste pagane e i personaggi del folklore popolare che si incontrano durante il racconto. CONSIGLIATISSIMO!