Antigone, figlia di Edipo, è immortale. Le opere isperate alla sua figura o le rielaborazioni del dramma sofocleo sono tante e non conoscono fine. Tornare a Tebe dopo l’esilio, per Antigone, vuol dire rivivere ricordi di famiglia, e non solo quelli infelici.
Eppure, la violenza e il tormento corrono nella sua stirpe. I fratelli sono destinati ad annientarsi a vicenda. La legge, come noto, prevede che la salma di Polinice non debba trovare sepoltura. Antigone, allora, combatte tanto il fato quanto l’ordine costituito dal potere maschile. Antigone è ribelle, paladina e simbolo di una nuova giustizia. Il romanzo di Assunta Marinelli è, in senso temporale, l’ultima interpretazione di un mito ampiamente celebrato sulle tavole del palcoscenico e qui proposto, invece, in forma narrativa con un linguaggio scorrevole e dialoghi vivaci. La sua Antigone anticipa i tempi, mentre le sue parole seminano un nuovo destino per la figura della donna.
Laureata in Lettere classiche, Assunta Marinelli, ha collaborato con l’Università D’Annunzio come assistente di Storia greca. Insegnante presso licei e istituti tecnici, ha pubblicato i romanzi Le stanze della memoria, Psicorondò e vari racconti, per i quali ha ottenuto riconoscimenti nazionali ed internazionali. È del 2022 la pubblicazione della sua ultima opera, Antigone contro.
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