“Ho provato a parlare di una piaga che sta affliggendo il nostro Paese e l’Europa, e l’ho fatto in punta di piedi, partendo da incontri e dialoghi con coloro che hanno vissuto la fuga da guerre, anche religiose, dalla desertificazione e dalla mancanza d’acqua che ha condotto interi gruppi etnici a fuggire per la loro sopravvivenza.
Il protagonista non ha nome, né nazione, non ha colore, non è né grande né piccolo, questo per dare modo a chi legge di scegliere con chi stare. Identificarsi con lui, sulla zattera o lì sulla spiaggia… Spero di non aver urtato la sensibilità del lettore, ma voglio essere tra quelli che raccontano la triste storia di questi ultimi anni e sono riusciti a scuotere la coscienza assopita dal benessere nel popolo europeo.”
Giovanni Sanfilippo è nato a Catania nel 1966, ma da circa vent’anni con la famiglia si è trasferito a Latina (RM) dove tuttora vive. La passione per la scrittura è sbocciata circa dieci anni fa, dopo aver letto un libro scritto da un autore sconosciuto, prestatogli da un suo amico.
Questo scritto nasce dall’incontro con una persona africana, operatore presso una struttura d’accoglienza e dai suoi racconti, storie drammatiche e umilianti spesso rimaste in silenzio e a cui ha voluto quindi dar voce.
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