Paolo Lima è un ex: ex quadro aziendale, ex borghese ricco, ex marito, ex padre, ma soprattutto è un ex arrogante. La crisi economica, la sua presunzione, il suo cinismo e il suo arrivismo lo proiettano, a 62 anni, in una dimensione fatta di sentimenti, personaggi e situazioni lontani anni luce dal suo originario concetto di vita. In affitto in una sperduta canonica di montagna, inizia una fase nuova che, dopo 10 anni di espedienti, lo porterà a vivere in un mondo parallelo fatto di elementi per lui invisibili e repellenti nella sua prima parte di vita, ma soprattutto a scoprire una parte di sé stesso sconosciuta. Un racconto intenso incentrato su un uomo che per la prima volta probabilmente nella sua vita scopre l’altro, inteso come altro se stesso ma anche vicino, persona per lui fino a quel momento distante.
Stefano Morfini (1966) è nato a Firenze, dove lavora e vive con moglie, due figli e due gatti. Questa è la sua prima pubblicazione.
Mario Cavallari –
Parabola discendente di un ex funzionario un tempo con una buona posizione, che ha sfidato invano certe logiche arriviste nell’azienda per cui ha lavorato, senza ottenere nulla. Oramai a riposo ma rimasto solo, una figlia scomparsa ancora giovanissima e un matrimonio finito, in preda a una profonda crisi esistenziale si ritira in un’anonima località dove certi accadimenti apparentemente insignificanti lo porteranno invece a riconoscere gli errori e la vanità di tutto quello che la sua arroganza lo ha sempre portato a credere, per concludere con un amaro bilancio della sua vita.
Il racconto non contempla il lieto fine, con un epilogo che anzi coglierà di sorpresa il lettore. Un racconto bello ma anche amaro, che trasmette il senso di un’esistenza irrisolta, e che offre più di uno spunto per una riflessione.
Silvia Lazzaro –
Il protagonista del libro è un sessantenne che oramai è un ex in tutto. Ex padre, marito, funzionario ed anche ex arrivista tradito dalle logiche dell’azienda per cui ha lavorato. Trascina la sua vita senza alcuno slancio in una canonica di campagna quasi anestetizzato da ciò che lo circonda e senza nessun interesse verso gli altri. Un giorno accade qualcosa che finalmente lo scuote, lo rende umano che lo porta ad elaborare il dolore e gli errori che per troppi anni giacevano sopiti come fossero qualcosa di completamente estraneo. Il racconto da questo momento in poi è un crescendo di presa di coscienza di ciò che è stato ma anche di progetti che potrebbero essere. Degna di nota è la figura di Don Marco il parroco che ha affittato parte della canonica a Paolo che entra nella vita del protagonista, ma non solo nella sua, come un caterpillar per perseguire i suoi scopi missionari. In sintesi un libro scorrevole che fornisce al lettore molti spunti di riflessione di tipo esistenziale.