Pagine Nere di una Profezia Paradossale è un libro che abbraccia la letteratura dell’orrore, unendo la storia con il surreale. Il racconto si divide in più parti temporali infatti, il tempo, è un elemento fondamentale del romanzo; in un’epoca lontana c’è il Duca Guglielmo che ha dedicato tutta la sua esistenza al progetto dei suoi padri, cercare di smentire il clero bugiardo che ha raccontato al mondo menzogne. Nell’altro frangente temporale ci sono tre spie italiane, Laura, Joseph e Narciso che si troveranno intrappolati nella villa del Duca, luogo che li costringerà a vivere fra orrore e fantasia.
Francis Giacchetta ci porta nel cuore del proibito, dando vita ad una storia ricca di colpi di scena, dettagli macabri e scenari agghiaccianti, dove ogni pagina è un pezzo di un puzzle da comporre, per scoprire la verità e per uscire dal labirinto dell’ignoto, senza dimenticare però che bisogna stare molto attenti a quello che desideriamo…
Di origini brasiliane da parte di madre, Francis Giacchetta ha vissuto parte della sua infanzia in Brasile, cosa che gli fece scordare frangenti della sua stessa lingua. Ed è stato proprio il suo imparare nuovamente l’italiano che lo ha avvicinato al mondo della letteratura, in particolar modo alla poesia. Purtroppo la sua passione passò in secondo piano negli anni a causa del suo lavoro, il cuoco; grazie a quest’ultimo ha potuto viaggiare gran parte d’Europa senza però sentirsi mai realmente appagato. Quindi dopo anni di viaggi ha deciso di tornare a casa per concentrarsi sul suo manoscritto. Sin da quando aveva dodici anni è appassionato di “Giochi di Ruolo” ed è proprio grazie a questo se oggi esiste il suo manoscritto. Aveva la storia, eppure gli mancavano dei protagonisti. Quindi ha deciso di sottoporre la sua trama sotto forma di gioco attorno ad un tavolo, in modo da poter rendere i suoi protagonisti imprevedibili perfino a lui. Queste le sue parole in proposito: “È stato un meraviglioso esperimento teatrale durato ben quattro anni. Spero vivamente d’incantare qualcuno con i miei racconti, essendo questa prima opera solo la punta di un iceberg enorme”.
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