La storia di Giuseppe e della sua famiglia ci restituisce uno spaccato storico e sociale del nostro Paese a partire dagli anni Cinquanta, gli anni difficili della ricostruzione dopo la guerra, quando gli italiani emigravano in molti all’estero alla ricerca di quella fortuna che in Italia la miseria sembrava aver oscurato per sempre. Giuseppe, per sfuggire alla miseria e in cerca di fortuna, lascia la moglie e i figli ancora piccoli e si trasferisce in Germania, a Berlino, dove trova un impiego come giardiniere in una grande villa. I sacrifici, una storia extraconiugale con la moglie del proprietario della villa, che scoprirà essere un maggiore delle SS, e la voglia di cambiare segnano giorno dopo giorno la sua vita e quando ritorna a casa dalla moglie e dai figli scoprirà che qui la vita invece non è cambiata tra miseria, dolore e lutti. Al suo rientro in Germania porta con sé il secondo figlio, Antonio, di appena dieci anni e il destino scriverà per loro ancora delle pagine dense di dolore, tradimenti ma anche voglia di riscatto.
Annibale Falato è nato nel 1955 a Guardia Sanframondi (BN). All’età di sei anni il lavoro di insegnante del padre lo porta a Roma dove vive tuttora con la sua famiglia. Dopo avere assolto il servizio militare come ufficiale di complemento nel corpo dei carristi presso la Scuola Truppe Corazzate di Caserta, si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Da oltre trent’anni esercita la professione forense e dal 2002 è avvocato cassazionista. Nonostante abbia vissuto sempre a Roma è rimasto profondamente legato al suo paese dove si reca spesso. Tuttavia il legame più profondo lo ha con la casa paterna, edificata dal bisnonno in aperta campagna, da dove si vede l’intero paese e la valle telesina.
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