È la notte del 9 maggio: una Renault rossa attraversa le vie di una Roma blindata.
L’uomo alla guida è imperturbabile, ma sul sedile accanto c’è una Beretta col colpo in canna: il carico che porta nel bagagliaio è troppo prezioso e l’auto rischia di scontrarsi con una pattuglia col mitra spianato.
Con le mani strette al volante, il traghettatore rivive tutta la vicenda di cui è stato protagonista: il rapimento, la fuga, il carcere del popolo, gli interrogatori del prigioniero, la sentenza di morte, l’esecuzione.
La destinazione di questa traversata notturna è un punto politicamente simbolico: via Caetani, tra piazza del Gesù e via delle Botteghe Oscure. Due ideologie, due strategie.
Un viaggio surreale nella solitudine di una insolita spedizione. Vincenzo Di Mattia, con il suo lavoro, cerca di unire la completezza di un saggio alla leggibilità di un romanzo ricostruendo le vicende del caso con puntualità e delicatezza.
Vincenzo Di Mattia è nato a Gravina in Puglia, paese di grandi scontri sociali per le occupazioni delle terre, di cui è stato testimone con il romanzo La lunga guerra col pane: Premio Città di Bari.
Vincitore nel 1960 di un concorso Rai, lavora nella rete TV per 40 anni, prima come programmista, poi come dirigente nella produzione dei grandi sceneggiati (Dostoevsky, Mann, Dürrenmatt, Verga, Gadda, Bacchelli).
Con SugarCo ha pubblicato Jesulandia, romanzo in cui l’autore, con estro spericolato, gioca con l’ipotesi, in un futuro mondo scristianizzato, di una religione ridotta a feticismo disneylandiano.
Un acceso dibattito ha provocato il libro Tutti chiedono 1 euro, Dissensi Edizioni, Napoli, sulle ipocrisie e le operazioni autobenefiche di certe Onlus, autentiche compagnie finanziarie.
Con Quando amore non mi riconoscerai, Piemme 2014, scrive un disperato diario sulla devastazione che l’Alzheimer compie sulle capacità intellettive della moglie, colta nel pieno della maturità di docente universitaria (Storia medievale alla Sapienza di Roma). Libro che ha suscitato grande emozione nei lettori, e che è stato perno di numerosi convegni e incontri sulla enigmatica genesi di questa malattia.
In copertina Quella strada!, Alexander Bikbov.
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